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Io vi leggo e piango

Io vi leggo e piango, oh storie crudeli,

Sul bianco delle pagine, lacrime si dipingono.

Gazzette narrano di guerre lontane,

Dove cuori soffocano nell’amaro dolore.

Inchiostro nero scivola, un fiume di tristezza,

Testimonianza silente di una umanità in angoscia.

Sotto il sole di terre sconosciute,

Si tingono di rosso i giorni e le notti.

Io vi leggo e piango, oh anime spezzate,

Dal fragore di bombe, dalle armi affamate.

Nomi senza volto, vittime senza colpa,

Sospesi tra cielo e terra, nell’oscurità che inghiotte.

In ogni parola, un sospiro di dolore,

Nelle righe stampate, il lamento di chi muore.

Figli di madri, padri di sogni perduti,

Il mondo si inchina al vostro sacrificio.

Io vi leggo e piango, come piangono le stelle,

Silenziose testimoni di tragedie umane.

Nelle mani del tempo, la storia si consuma,

Ma nel cuore di chi legge e piange, il vostro ricordo riaffiora.

Sì, io vi leggo e piango, con ogni sillaba,

E le lacrime che si mischiano all’inchiostro.

Perché nelle parole di una notizia lontana,

Scorgo il riflesso di un’umanità che cerca conforto.

Io vi leggo e piango, nel silenzio della sera,

Quando il giornale si posa e il cuore si svela.

Che la compassione sia un canto per chi soffre,

Che la pace fiorisca sulle pagine di un domani da scrivere.

1 riflessione su “Io vi leggo e piango

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